La prossima Legge di Bilancio prevede misure importanti a sostegno delle famiglie, con l’obiettivo di incentivare la natalità in Italia. Tra le principali novità, l’Assegno Unico Universale sarà al centro dell’attenzione, poiché potrebbe subire modifiche sostanziali. Una delle ipotesi è l’esclusione di alcune spese dal calcolo dell’Isee, il che potrebbe portare a un aumento dei contributi che l’Inps erogherà alle famiglie a partire dal prossimo anno.
Le misure a favore della natalità
L’attuale governo, guidato da Giorgia Meloni, punta a supportare le famiglie per invertire il trend demografico negativo. Nella prossima manovra sono previsti cambiamenti significativi per l’Assegno Unico Universale, il piano per gli asili nido, i congedi parentali, e il bonus per le mamme lavoratrici. Queste iniziative mirano a rendere più semplice e conveniente avere figli in Italia.
Cosa prevede il Piano strutturale di Bilancio
Nel Piano strutturale di Bilancio, si fa menzione dell’Assegno Unico Universale, che ha raggiunto circa 9,6 milioni di bambini negli ultimi anni. Nel 2023, sono stati destinati 18,2 miliardi di euro a questa misura, una cifra che è destinata ad aumentare nel 2024. Il governo sembra voler continuare su questa strada, potenziando i servizi per l’infanzia e fornendo un supporto economico costante alle famiglie.
Ipotesi di modifiche all’assegno unico
Per quanto riguarda l’Assegno Unico, si stanno valutando diverse proposte. Tra queste, quella di escludere alcune spese dal calcolo dell’Isee, che potrebbe portare a una riduzione dell’indicatore economico per alcune famiglie. Un Isee più basso comporterebbe, di conseguenza, un aumento dell’importo dell’assegno per le famiglie che ne beneficiano, già a partire dal 2025.
Come funziona attualmente l’assegno unico
L’Assegno Unico è un sostegno universale per le famiglie con figli, erogato fino ai 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. È accessibile anche senza presentare l’Isee, o con un Isee superiore ai 45.574,96 euro, con un importo minimo garantito. Attualmente, più di 6 milioni di famiglie italiane, per un totale di circa 9 milioni e mezzo di figli, ricevono questo sostegno.
Gli importi e le variabili
L’importo dell’Assegno Unico dipende dall’Isee della famiglia e dall’età dei figli. Per ogni figlio minore, l’importo può arrivare fino a un massimo di 199,4 euro, con Isee fino a 17.090,61 euro, e scende a 57 euro per chi non presenta l’Isee o ha un Isee superiore a 45.574,96 euro.
Le maggiorazioni previste
Ci sono maggiorazioni per specifiche situazioni familiari: nuclei con più di due figli, madri sotto i 21 anni, famiglie con quattro o più figli, genitori entrambi lavoratori, e per figli disabili. Ci sono anche agevolazioni per i figli sotto i tre anni in famiglie numerose con Isee entro i 45.574,96 euro.
Le ipotesi della manovra in cantiere
Una delle possibilità è quella di aumentare l’Assegno Unico, evitando che pesi nel calcolo Isee per le famiglie numerose. Questo potrebbe consentire loro di accedere a ulteriori agevolazioni che attualmente richiedono un Isee più basso. Un’altra idea è l’introduzione di detrazioni fiscali a scaglioni, in base al reddito. La scelta finale dipenderà dalle risorse economiche disponibili.
Pagamenti di ottobre
I pagamenti dell’Assegno Unico per ottobre sono previsti il 16, 17 e 18 del mese. Questi riguardano le rate regolari della prestazione per chi non ha subito variazioni. In caso di nuovi beneficiari, il primo pagamento avviene generalmente alla fine del mese successivo alla domanda.