La nuova Legge di Bilancio porta importanti novità per chi sta considerando lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico sulle proprie abitazioni nel 2025. Questo aggiornamento analizza cosa cambia per i possessori di prime e seconde case, i condomini, gli inquilini e chi vive in comodato. Con le detrazioni destinate a ridursi notevolmente a partire dal 2026, il 2025 potrebbe essere l’ultimo anno per approfittare dei bonus casa attualmente disponibili.
La convenienza dei bonus casa nel 2025
Nel 2025, il bonus casa, secondo l’articolo 16-bis del TUIR, manterrà la detrazione al 50% solo per le prime case, mentre per le seconde case scenderà al 36%, mantenendo un tetto di spesa massimo di 96.000 euro. Anche i bonus Sismabonus ed Ecobonus seguiranno la stessa regola. Sparisce il Bonus verde, mentre il Bonus mobili resta al 50% su un massimo di 50.000 euro. Il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche rimarrà al 75% fino a fine anno, e il Superbonus ridotto al 65% sarà accessibile solo a chi ha già avviato le pratiche entro il 15 ottobre 2024.
Chi può beneficiare dei bonus nel 2025?
I proprietari di prime case potranno continuare a sfruttare la detrazione al 50% per lavori di manutenzione e ristrutturazione. Tuttavia, chi sceglie di migliorare l’efficienza energetica perderà il 15% per interventi come le coibentazioni. Per beneficiare delle detrazioni, la prima casa deve essere la residenza principale e posseduta a titolo di proprietà o diritto reale di godimento.
Prime abitazioni e altre proprietà
Il bonus ristrutturazione non si applica agli inquilini e ai comodatari, mentre per le seconde case o gli immobili non abitativi, l’incentivo scende al 36%. Questo potrebbe rendere più onerosi interventi come la sostituzione di infissi. Per ridurre i costi burocratici, molti proprietari di seconde case potrebbero preferire la detrazione “edilizia” al classico Ecobonus, evitando la pratica obbligatoria all’ENEA. Tuttavia, i lavori che migliorano l’efficienza energetica o la sicurezza sismica risultano disincentivati con questa riduzione di detrazioni, eccezion fatta per il bonus barriere architettoniche, che rimane valido fino a fine anno.
Attenzione ai redditi più alti:
Dal 2026, tutti i lavori agevolati saranno soggetti a detrazioni ancora inferiori, con un ulteriore svantaggio per chi ha un reddito superiore a 75.000 euro: le spese effettuate nel 2025 saranno incluse nel limite massimo degli oneri detraibili.
Esempi pratici di bonus casa 2025
Alcuni esempi chiariscono come funzioneranno le agevolazioni:
- Lavori già iniziati nel 2024: chi ha avviato lavori nel 2024 e li completa nel 2025 dovrà sottrarre le spese già effettuate nel 2024 dalla detrazione al 50%.
- Seconda casa: per un contribuente con usufrutto di una casa al mare, la detrazione sarà del 36% su una spesa massima di 96.000 euro per l’installazione di un condizionatore. Lo stesso incentivo si applica alle finestre, con il 36% disponibile per interventi “edilizi” o tramite Ecobonus, ma in quest’ultimo caso con una pratica ENEA obbligatoria e un tetto di spesa di 166.667 euro.
- Ristrutturazione della prima casa: per chi ristruttura la propria villetta principale, la detrazione è al 50% su una spesa massima di 96.000 euro per interventi di recupero edilizio secondo l’articolo 16-bis del TUIR. È possibile combinare il bonus con l’Ecobonus, ma con massimali di spesa variabili. Se il reddito supera i 75.000 euro, le detrazioni potrebbero ridursi ulteriormente.
In sintesi, nel 2025 resta conveniente approfittare dei bonus per la prima casa, mentre per seconde abitazioni e immobili non residenziali le agevolazioni si riducono. Con la prospettiva di un ulteriore abbassamento degli sconti fiscali a partire dal 2026, chi ha progetti di ristrutturazione potrebbe fare bene a considerarli prima della fine dell’anno.